penna, taccuino e walking on a dream

Bentornate scimmiette nel blog più contestato del grande cimitero internettiano.

Non vi darò gli auguri di buon anno perché arrivati a questo punto mi sembra perfettamente inutile, ma visto che questo post esce adesso e il prossimo chissà quando, mi limiterò a dirvi BENTORNATI e PASSIAMO ALL'AZIONE!!

Dunque, i più presenti di voi si ricorderanno di quando ho parlato del DISEGNO TAUMATURGICO o DISEGNO CURATIVO, definizione di un imbarazzante unico perché potevo tranquillamente definirlo disegno zen e portarla a casa facile ma, si sà, se il gioski non si complica la vita non è contento e quindi....

Tornando a noi, quelli di voi che hanno letto quell'articolo si ricorderanno sicuramente che avevo promesso un post sulla scrittura zen (gli errori insegnano) e indovinate un pò? Esatto, è proprio quello che state leggendo.

Contenti? Rispondete al sondaggioski su instagram se mi ricorderò di postarlo!

Ora  molti di voi si staranno chiedendo.

GIOSKI! MA CHE CAZZO È LA SCRITTURA ZEN?

Anzitutto moderate il linguaggio bestie!
In secondo luogo, prima di passare a parlarvi di questo è bene fare prima una bella e basilare lezione su come funziona la scrittura.

LE BASI:

Molti pensano che la scrittura creativa sia mettersi a sedere su una sedia, poggiare il computer sul tavolo e pigiare sui tasti forsennatamente per far uscire qualcosa di buono.

Ecco.......NO!

La scrittura creativa è un'operazione particolarmente articolata, dura e sofferta che porta spesso lo scrittore a desiderare di darsi all'alpinsmo o scomparire dalla faccia della terra.
Perché checche se ne dica scrivere non è un mestiere per tutti, e spesso quelli che la praticano mollano o per mancanza di tempo o per scarsa voglia di completare qualcosa che, una volta iniziata, si dimostra ostica e piena di dossi oppure al primo rifiuto di una cada editrice X.

Non è mai buona la prima, e se lo è nel 99% dei casi sbagliate a giudicare il vostro lavoro e vi sentite stocazzo mentre stocazzo non siete, e se mai presenterete una prima stesura del vostro lavoro a un editore X appunto, quello si limiterà a leggere i primi capitoli per poi abbandonarlo e scrivervi una mail in cui vi dice che il vostro lavoro non è affine al tipo di prodotto che la casa editrice cerca (e anche questo punto lo vedremo in un altro post).

Quando si scrive infatti i passi da seguire sono:

1) avere un idea e un messaggio di fondo
2)scrivere tutto di getto
3) rileggere
4) correggere (e nel caso togliere o aggiungere)
5) rileggere
6) correggere (e nel caso togliere o aggiungere)
7) rileggere
8) migliorare (e nel caso togliere o aggiungere)

E avanti così finché il lavoro non vi sembrerà ben fatto.

E fidatevi, questo è solo l'inizio.

La SCRITTURA ZEN invece si muove su altri binari, e serve a sfogare un po la frustrazione, un po ad allenare l'abitudine a scrivere in ogni circostanza (mentre aspettate un amico, mentre siete dal dentista o aspettate il bus) e soprattutto ad avere sempre a portata di mano qualcosa che in futuro potrà servirvi per ipotetici romanzi o racconti di storie o poesie.

Si perché al pari di un blocco da disegno (e anche questo lo vedremo in un altro post) il taccuino con gli scritti insensati potranno tornarvi utili in futuro quando magari sarete bloccati o avrete problemi ad inventare una storia che si tenga in piedi da sola.

Ma perché ho parlato di scritti insensati?

Semplice, perché la scrittura zen è esattamente questo. Scrittura insensata per fare in modo che impariate a giocare con le parole, i vocaboli e le strutture.

Vi basta davvero solo svuotare la mente e seguire i punti 1 e 2 della lista sopra e lasciar perdere tutto il resto.

Facile no? Si.

Gli obrobri che verranno fuori dovranno rimanere il vostro piccolo e sporco segreto inconfessato, un necronomicon di idee blasfeme e strutture impossibili di cui solo voi avrete le chiavi con cui comprenderla.

Esempio pratico?

ESEMPIO PRATICO:

Jenny sfarfallò ronzante su una moquette di sassi e punte fine di ghiaccio scintillante che si affacciavano su stipiti di noia e oscillazioni precoci di dubbia utilità quantistica.
Si staccò un' ala bestemmiando i contadini e le loro frecce quando d'improvviso si palesò sull'uscio sconnesso un' ombra di tragedia che perpendicolarmente prese ad insultare il signore all'angolo della strada.

E via così fin dove potete arrivare.

Ovviamente la storia non và a parare da nessuna parte, o se va a parare da qualche parte probabilmente avrete un idea del prossimo racconto o romanzo da scrivere 3 del messaggio che volete trasmettere. In quel caso seguite i punti dal 3 all' infinito.

Lasciate libera la mente quando praticate questo esercizio e lasciate che la mano pascoli liberamente sulle righe e i quadretti del vostro taccuino.

Altro consiglio importante: se non avete voglia di scrivere NON FATELO!

Il bello del lavoro artistico è che non avete orari e potete gestire il tempo come meglio credete.

Anzi se vi capita rilassatevi, leggetevi un libro o ascoltate della musica o passeggiate o fate tutte e tre queste cose assieme stando attenti a non cadere in qualche fosso o a sbattere la faccia contro qualche palo.

Perché questo genere di cose, e parlo per esperienza personale, è divertente solo per chi lo guarda.

Un cinque:
Gioski.

P.s. 🤦‍♂️🤦‍♂️ in mezzo a tutto sta pappa mi sono scordato di darvi qualche dritta, e la scrivo qui perché non ho voglia di rimaneggiare il testo.

Io di solito utilizzo una penna bic nera e un taccuino portatile che entra in una tasca, quella che trovate a un euro dai cinesi o in qualche discount.
L'azione manuale è essenziale perché vi da l'effettivo stimolo mentale di esercizio mentre  l'acquisto ve lo consiglio perché vi evita di protarvi dietro tablet e computer ingombranti, vi permette di mettervi ovunque e in qualsiasi contesto e soprattutto non vi distrae da eventuali notifiche.
Io ho provato anche a farlo con il blocco note del cellulare ma non è la stessa cosa.

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