i cartoni di una volta V.S i cartoni di oggi

Ciao scimmiette e bentornati alla caverna del gioski, l'unico blog che sparisce e riapparisce un po a random e senza un motivo preciso.

Di che si parla oggi? Di Anime, Conosciute dai più come "cartoni" animati giapponesi (🤢🤢🤢) della nostra infanzia e nei nostri cuori.

Leggendo commenti di certe community o discorsi tra nerd e nerdacchioni e nerdacchielli, ho percepito un certo disappunto riguardo i cartoni animati di ora.

"Ai miei tempi" iniziano sempre così queste simpatiche diatribe "gli anime erano più belli perché......." aggiungi motivazioni a piacere, la stragrande maggioranza delle volte di parla di qualità, atmosfere e stile di regia.
Poi un vecchio saggio, "vecchio" per dire, avrà avuto boh, 45 anni, dice na cosa che effettivamente mi ha colpito.

"Ai miei tempi gli anime erano più belli perché avevano cuore" e porca puttana, ha ragione.

Non che ora siano meno "cuorosi" ma adesso in effetti, con un mercato in forte ascesa e che non conosce crisi, le opere prime da cui vengono tratti gli anime sono nella stragrande maggioranza delle volte repliche di qualcosa che ha funzionato in precedenza.

Come scrissi già in un vecchio articolo (se lo ritrovo ve lo metto QUA, di proprio QUA) purtroppo il mercato giapponese è si, particolarmente prolifico e forte, ma è anche molto chiuso per quanto riguarda mettere in campo idee innovative e originali.

Ovviamente ci sono le dovute eccezioni tipo My Hero Academia, ma se si parla di sperimentazione spesso lo shonen, lo shojo, sono da lasciare da parte per darsi al seinen (serie come dorohedoro sono una dimostrazione lampante di quello che dico, così come buonanotte pumpum o altri) e questo perché il mercato di punta dei manga, ovvero i primi due citati, sono quelli che introducono i lettori al mondo del manga, e che vendono probabilmente di più del seinen che tratta argomenti più maturi e che è consigliato a chi già ne ha masticato di ogni e vuole qualcosa di più.

Questo, ovviamente per farla breve perché ce ne sarebbero di cose da dire sui seinen, ma li lasciamo per la prossima volta.

Tornando al discorso principale, i cartoni di una volta erano migliori?

Si.

Lasciando da parte per un momento la regia e l'effetto nostalgia che procurano certe visioni a quelli più attempati. Gli anime di una volta erano "migliori" solo perché il pubblico era diverso e il mercato era diverso.

Mentre adesso, bene o male si seguono le linee guida classiche del genere shonen, per dire (quindi eroe meno utile di una confezione di pop  corn vuoti, avversità che lo spingono crescere, lui si migliora, nemico da affrontare ecc) all'epoca, all'ingresso di un mercato lì li per svilupparsi, la gente non sapeva cosa potesse piacere, e quindi parlava e raccontava di ciò che poteva piacere all'autore.

Se si è appassionato di storia francese ecco che nasce la rosa di Versailles (lady oscar), appassionato di robottoni o super sentai? Goldrake e Mazinga in testa hanno aperto la strada a Gundam che ha inserito dinamiche fantapolitiche all'interno della narrazione per ragazzi. E così via.

Penso che molti di voi, attualmente siano ancora in grado di ricordare le puntate finali di lady oscar, o ancora la morte di Don Zauker in Daitarn o ancora meglio lo scontro finale ne l'uomo tigre che è di una cattiveria unica.

Questo tipo di approccio, che poi sinriversa dall'opera cartacea a quella televisiva di allora, generava un autentica emozione e provocava anche qualche trauma.
L'arrivo nel mercato delle "sante trinità" un po ha attenuato questo senso di stupore e meraviglia, ha lasciato troppo spazio alla fantasia e poco al realismo e alla tragedia per dare una maggiore mano a dei finali tutto sommato decenti o a run narrative più che appaganti, ma che a lungo andare, senza un rewatch ogni 4/5 anni, finiremo per dimenticare.

Poi oh, ogni cosa magari va vista da più punti per essere compresa a pieno e magari il finale di one piece sbaraglierà tutto e tutti e mi sbugiarderà alla grande.

Ma per questo c'è ancora tempo, e magari quel tempo può essere impiegato anche per riscoprire vecchi e toccanti classici che non molti conoscono o si sono dimenticati.

Un cinque:

Gioski

Commenti

Post popolari in questo blog

ESTETICA, VUOTO E DERIVA.

ISTRUZIONI PER L'USO

capodanno tra porno e filosofia