Di questo libro, non avrei voluto parlarvi

Ryan Holiday a 19 anni guadagnava circa 100,000 dollari al mese.

A 20 era uno dei P.R più ricercati della West cost, tutti lo volevano per le sue idee e soprattutto per come affrontava le campagne pubblicitarie.

Che fossero per un libro, un film o un brand di abbigliamento, Ryan sapeva esattamente cosa fare perché la gente reagisse alle sue campagne.

Positivamente o negativamente non aveva importanza, la gente doveva reagire.

E porca puttana lo faceva SEMPRE.

Prima di continuare però.....

Ciao, io sono Gioski, questo è il mio blog e sto per aprirti gli occhi.... ma non sono sicuro che quello che vedrai ti piacerà.

Ora, Ryan Holiday era un P.R che otteneva sempre quello che voleva.

Strapagato e ormai un uomo di successo, le sue esperienze lavorative si contano sulle dita di una mano.

Ma sono quel tipo di esperienze che valgono anni di lavoro.

Intuizione, genio, chiamatelo come vi pare, ma il signore qui sopra ha raggiunto le più alte vette della civiltà occidentale senza apparente sforzo.

Per poi esserne sbalzato via.....

Ma di quello che rimane della sua esperienza, di quello che ha imparato durante questi anni, è rimasto un libro.

Il libro in questione si chiama CREDIMI, SONO UN BUGIARDO ma a dispetto del titolo, in quel libro c'è tutto ciò che si deve conoscere per capire il meccanismo di un media, spiattellato nero su bianco in maniera estremamente sincera.



Come (o almeno spero) ho scritto anche nella presentazione dell'articolo, io di questo libro non volevo parlare.

Non volevo parlarne perché getta una cattiva luce sulla categoria, e perché è sostanzialmente inquietante, e nonostante la prefazione, alquanto di parte a mio avviso del direttore di Wired, quanto mai attuale.

Ma di che parla il libro e perché non volevo parlarne?

Semplice.

Quel libro spiega come i social, e le informazioni trasmesse da queste, manipolano le persone facendole fare esattamente quello che vogliono.

Oltre il puro Copywriting, oltre persino la vendita più bieca, si cela un meccanismo perverso che porta a uno scopo ben definito.

Portare soldi a chi sta dall'altra parte.

Ryan in questo libro parla di tantissimi aspetti della vita di blogger e giornalisti.
Di come questi, con fake news ben congeniate e invitanti, vi portino a pubblicizzare in maniera, diretta o indiretta, un qualcosa traendone un profitto superiore al normale.

E di conseguenza anche a portare alla rovina parecchie persone che di questo meccanismo non ne sanno nulla.

Il nucleo centrale su cui si basa questo meccanismo, si può riassumere in:

-CREA IL MOSTRO: genera una notizia difficilmente dimostrabile, ma abbastanza veritiera da spingere la gente a parlarne per un lasso di tempo relativo.

-NUTRI IL MOSTRO: se la notizia suscita scalpore, una altro blog se ne impadronirá cambiandone alcuni particolari e facendo sua la notizia.
Questo porterà al giornalista, blogger o scrittore di turno una buona resa economica e pubblicità gratuita.

-LIBERA IL MOSTRO: se la catena ha fatto il suo corso, il fenomeno lascerà la sua "cuccia" infettando i media mainstream più diffusi e affidabili (radio, televisioni ecc) e divenendo in breve tempo un argomento all'ordine del giorno.

Il resto lo farà la gente.

Panico, stupore, meraviglia.

Come mai tutto questo darsi da fare per creare una notizia che crea scalpore?

Dipende.

C'è chi dietro questo tipo di attività ci ha creato un vero e proprio business.

Chi lo fa per soldi attraverso le page view sponsorizzate.

Chi per fare pubblicità ad un personaggio famoso o un film o altro.

C'è anche chi lo usa per diffamare, direttamente o indirettamente, persone o aziende ponendole al lettore sotto una luce diversa (attenzione:non CATTIVA, ma DIVERSA).

In sintesi, un ottimo libro per informarvi e imparare a fare un distinguo tra quello che leggete, e magari cercare di farvi un idea più chiara di ciò che effettivamente sta succedendo da queste parti.

Un cinque:
Gioski

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