l'errore più comune? Scambiare una gallina per un oca



Ben riviste scimmiette, ci siamo....Lo avevate chiesto e vi era stato negato. Lo avevate richiesto e vi hanno detto che non avevate i requisiti sufficienti.
Ma avete resistito e siete stati ripagati con un nuovo articolo!

Fortunelli, fortunelli.

Di cosa si parla oggi?

Ma di super eroi.....puttana merda!!

Riapriamo l'argomento che speravo rimanesse chiuso per un bel po', e lo riapriamo giusto per fare chiarezza su alcuni punti oscuri che tendono ad avere rilevanza(a quanto pare) nei salotti bene del mondo fumettistico e non solo.

MA PARTIAMO DAL PRINCIPIO....

Ciao io sono Gioski, questo è il mio blog e sto per spurgarti il cervello.

8 agosto, interno notte, camera da letto; stavo seguendo la live di due noti cosplayer in maniera piuttosto annoiata. 

Facevo saettare la mia attenzione tra i due, che disquisivano scherzosamente con i loro follower, e un pessimo film di rettili contro anfibi.

Era steso sul letto e quasi stavo per iniziare il lungo cammino che dalla veglia mi avrebbe portato al sonno quando ecco che uno dei due, rispondendo ad una domanda, esordisce in maniera piuttosto decisa con un'affermazione abbastanza ridicola. 

Questo ragazzo, parlando di una ipotetica affinità con un personaggio marvel avrebbe scelto Peter Quill in quanto, ha sotto inteso, ha avuto bene o male un trascorso simile e insicurezze dello stesso genere.

Cosa legittima, direte voi, e per me il discorso poteva finire tranquillamente li, ma purtroppo il tipo ci ha tenuto a precisare che" TONY STARK NON È DA PRENDERE DA ESEMPIO COME EROE".

Se leggete questo blog sapete che non sono tipo da andare a caccia di definizioni ricercate, quindi diciamo solo che per me ha cagato fuori dal vaso.

Una cagata grossa e che puzza.
Il motivo per cui dico questo è che effettivamente tra Peter Quill e Tony Stark c'è una differenza abissale ma non marcata, una differenza che conto tutti abbiamo visto o almeno notato e che è la stessa differenza che troverete tra una gallina e un oca.

Entrambe fanno le uova, entrambe hanno le piume, ma col cazzo che la galline volano.

Partendo dai background. Completamente diversi, condividendo un destino comune ma portate da scelte così diverse da essere imparagonabili.

In questo articolo parlerò del Peter Quill cinematico visto che quello fumettistico non lo conosco e ha connotazioni di un banale imbarazzante (principe di Spartax.....mannaggia i silos!)

TONY STARK:
La storia di Tony Stark la conosciamo tutti dal primo film, ambientato ai giorni nostri il nostro eroe è stato costretto a salvarsi la vita da un evento imprevisto creando qualcosa che, di base, non sarebbe dovuto esistere.

Da li l'illuminazione.

Presa coscienza da che tipo di mondo è circondato (un mondo che, per certi versi ha contribuito a creare) e capendo bene cosa potrebbe portare il protrarsi di queste circostanze, Tony ha preso in se la non trascurabile decisione di fare qualcosa.
Ha DECISO di prendere su di se un fardello che avrebbe potuto tranquillamente evitare di accollarsi, per il bene di altri.

Ora, negli altri film caciaroni di Iron man i più attenti avranno notato qualcosa. Quell'evoluzione del personaggio (tipico di queste storie Marvel) che lo hanno portato però ad una direzione diversa rispetto a Peter.

La risposta più importante ce la dà AVENGERS: AGE OF ULTRON.

TONY STARK ha capito che le sue decisioni, passate e future, avranno delle ripercussioni peggiori di quelle che aveva pronosticato.

Ha capito che troppo tardi che percorrere la strada impervia dell'eroe lo avrebbe portato a sacrificare ciò che gli era di più caro per un bene superiore.

I suoi trick emotivi, le sue decisioni "draconiche" come quella di proteggere la terra con un'"armatura" privando della libertà gli esseri umani, lasciano intendere allo spettatore che l'ansia che affligge Tony stark per le sorti del mondo è immensa e che il mondo, a suo dire, ha i giorni contati.

Un eroe QUINDI molto più moderno e umano, che ha su di se la coscienza di aver preso una decisione troppo alla leggera, e che adesso non può fare a meno di portate avanti, costi quel che costi.

PETER QUILL:

Il background di peter quill è esattamente l'opposto. Sbruffone e ingenuo (strano per un tipo cresciuto a pane e crimine) è dotato anche di una forma di furbizia che lo porta a essere quasi un personaggio di un romanzo di appendice.

Il brigante dal cuore d'oro che, nonostante le difficoltà che incontra, i pericoli e personaggi sinistri che si mettono contro di lui, rimane efficacemente puro e inossidabile.

A differenza di Tony ha una morale molto più flessibile che lo spinge, quando la situazione lo richiede, a diventare un eroe per il bene di altri e un brigante per il proprio tornaconto.

Puro senso civico dunque, un forte spirito di sopravvivenza e un bisogno di approvazione forse dovuta alla presunta mancanza di una figura paterna sono quello che lo muovono, e che lo porta a rischiare la sua vita per gli altri in maniera goffa e istintiva.

Percorsi diversi hanno portato a scelte simili, ma il modo di affrontare il mondo e l'universo li rendono sostanzialmente quasi due personaggi all'antitesi.

Da un lato abbiamo l'uomo dietro la maschera, scherzoso, giocherellone e un po'vanaglorioso, che in fondo cova una disperata ossessione per le sorti dell'umanità è delle persone che ama.

Dall'altro un uomo senza maschera che combatte per bisogno, per interesse, per vendetta e per la sua nuova famiglia.
Sono entrambi ottimi personaggi, hanno entrambi motivazioni forti e una forte evoluzione.

Ma dire che IRON MAN non è da prendere in esempio come eroe, non so per voi, ma per me è una stronzata.

Un cinque:
Gioski




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