fecero di tutto per lanciarmi addosso quelle mutande sporche

se cercassimo di essere sinceri con noi stessi,capiremmo che in ogni giorno della nostra vita cerchiamo ostinatamente un modo per sentirci speciali.

Ci cimentiamo in attività fuorvianti e non di nostra competenza,perchè "fa figo" e con la scusa del "perchè mi diverto" cercando in cuor nostro di riuscire a monetizzare il tempo passato ad assorbire qualcosa che non ci appartiene e che probabilmente non ci interessa.

Ci rifacciamo seguendo l'esempio di altri benemeriti che hanno avuto l'idea prima di noi ma dopo altri.

In casi come questi poi ci viene in soccorso anche quella roba.....come cavolo si chiamava?..........
emh......ah si! Marketing.

Una cosa del genere ha visto per protagonista le case editrici negli anni 2005/2007 che si sono ritrovate a cacciare giovani promesse come preti nella canonica di paese,tra un ave maria ed un padre nostro ci siamo ritrovati gli scaffali delle librerie pregne di titoli letterari che di base era meglio che rimanessero fogli bianchi.

Uno su tutti,in quegli anni,ha spiccato per notorietà e prestigio.


Christopher Paolini è comparso quasi per caso nelle librerie di mezzo mondo,lo strillone che accompagnava il libro uscito in quegli anni riportava "una giovane promessa nell'editoria mondiale" seguita dalla tiratura di vendita del libro in questione.

Il suo background è sicuramente diverso da quello di molti scrittori o quasi,figlio di due insegnati di lettere che hanno deciso di dare ai loro figli un istruzione privata Christopher ha assorbito una grandissima quantità di letteratura fantasy che ha poi riversato nel suo primo libro ovvero:

ERAGON.

Caso editoriale,osannato dalla critica,leggendolo la prima volta mi venne il sospetto,nonostante fossi poco più che un novizio,che in quel libro c'era qualcosa che non andava.

La seconda volta mi ritrovai a notare alcune somiglianze con altre situazioni fatansy,che nonostante spesso si limiti a riscrivere la mitologia anglosassone o simili è comunque abbastanza leggibile.

La terza volta,diversi anni dopo,esclamai all'interno di una stanza vuota "MA CASO EDITORIALE DE CHE'!!!!" e questo da fan del genere.

il sunto del libro è questo:

In un imprecisato posto,sulla solita torre sperduta in una qualunque giornata di pioggia una tipa entra in un castello,ruba cose ma viene sgamata praticamente subito dagli scagnozzi del derubato.

A capo del gruppo di body guard troviamo il personaggio meglio caratterizzato e sicuramente meno scippato di tutta la saga ovvero Durza "lo spettro rosso".

Dopo il solito minestrone di combattimenti la tipa,con una magia,lancia nella stratosfera l'oggetto rubato che si scopre essere un uovo di drago appartenente all'imperatore Galbatorix.

L'uovo viene ritrovato da Eragon,figlio di nessuno e ospite a tempo indeterminato dallo zio (ciao Harry!!) in mezzo ad una radura dopo aver dato spettacolo con fuochi pirotecnici e un gran botto assordante.

L'uovo si schiude,esce un drago che si affezziona al ragazzo manco fosse un cane e gli imprime il marchio sulla mano,marchio che lo designa come cavaliere dei draghi.

Appare Brom,cantastorie e ubriacone nel tempo libero che sa tutto sui draghi perchè ne racconta le gesta......sà tante cose sui draghi,probabilmente anche troppe ma Eragon,da buon eroe di storie fantasy, non riesce a collegare i segnali che sembra lanciare ad intermittenza come gli abbaglianti della polizia.

Succedono cose,lo zio di Eragon muore e lui si da alla macchia con un enorme drago e un cantastorie che è estremamente abile nell'uso della spada e nel cavalcare e sà tante,troppe cose su Galbatorix e i suoi sgherri.

Ed Eragon nulla.

Nel corso del libro poi ci saranno altri colpi di scena,spiegazioni dovute al lettore sulla stirpe dei cavalieri dei draghi e la situazione Galbatorix,ribelli e così via.



Nel complesso un lavoro mediocre e che deve il suo successo più alla fama dell'autore allora 14/15 e che fece scalpore,più che alla qualità dell'opera in se.

Soffermandocisi sopra scopriamo tanti,se non troppi,richiami alle opere di Tolkien spesso prese di peso dall'autore e gettate in un contesto completamente diverso .

La presenza del personaggio femminile che si fà prepotente nella seconda parte del libro è un clique consolidato ormai da tempo,il lettore saprà già dalla sua prima apparizione che ci sarà del tenero tra i due, il fatto che Eragon,nonostante sia cresciuto nel nulla come un fattore, abbia maturato in breve tempo abilità e attitudini completamente diverse da quelle di un ragazzo di campagna mite e solitario.

e poi la guerra "epica"alla fine del libro con Eragon ferito gravemente da Durza che gli infligge una cicatrice impossibile da guarire.


E che tuttavia nel secondo libro del ciclo verrà cancellata completamente dai Draghi del passato durante un rituale dove,per fargli un regalo,lo trasformeranno in un ibrido elfo-umano,e conferendogli quindi tutti i poteri degli elfi e nessun punto debole.

Eragon è un personaggio eccessivamente eroico,poco carismatico e credibile. Il lettore medio non riesce ad appassionarsi alle sue gesta e non si immedesima nella sua figura.


Nel secondo libro (l'ultimo che ho letto perché sinceramente mi ero stancato dei cliché) poi diventa un continuo andirivieni di plagi,continue situazioni che favoriscono il protagonista nei modi più assurdi e improbabili.

L'arco narrativo in cui è coinvolto il cugino di Eragon è molto più avvincente e spesso vi ritroverete a voler leggere di più su Roran che sul tipo dei draghi.

La prosa è leggera e leggibile ma non fà gridare al miracolo,il primo libro potrebbe essere letto tranquillamente da un 15enne con poca dimestichezza con il fantasy,e magari trovarlo anche interessante o apassionante.

Volendo essere sincero questo libro è stato considerato un best seller troppo in fretta,c'è da chiedersi quanto l'età dell'autore o la presenza di draghi nell'opera e sulle copertine abbia influito sulle vendite.

Molti critici l'hanno considerata un opera di talento ma oggettivamente,almeno parlando di questo lavoro,qui di talento non ne vedo.


per me oggi è tutto,se volete lasciate un commento senno come vi pare.


Un cinque:

Gioski

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