Il militarismo contratto! Come muoio per la mia patria conservando il sorriso.

La satira non mi piace,odio tutti i tipi di satira sociale,politica,ambientalista,animalista ecc.
Ho odiato anche Pazienza quando faceva satira,non mi sono piaciute per nulla neanche le sue vignettine su Pertini che è stato,mi dicono,uno dei migliori presidenti del consiglio,o il cazzo sà cosa,che abbiamo avuto.

Per questo quando un mio amico,che per privacy chiameremo "Orsvaldo",mi ha visto leggere Sturmtruppen è rimasto un po'perplesso.

Sturmtruppen è effettivamente un fumetto satirico a tutti gli effetti e quindi capisco un pò la perplessità di Orsvaldo visto il modo in cui reagisco alle vignette di Vauro e colleghi.





Tuttavia l'opera di per se nonostante sia sicuramente satirica parte da un presupposto semplice eppure geniale.

Vuole semplicemente far ridere.


Classe 1945 bolognese di nascita e di inclinazione caratteriale a detta dell'autore,Franco Bonvicini esordisce nel mondo delle nuvolette nel 1968 con le Sturmtruppen e fu subito successo.

I suoi lavori hanno toccato le varie parti d'Europa negli stessi anni in cui Hugo Pratt e pochi altri erano riusciti nell'impresa.

Le Sturmtruppen hanno una genesi sicuramente meno seriosa di quella presentata dagli esperti del settore,che sicuramente parlano di antimilitarismo ecc.

Dalla mia posso dire che Sturmtruppen può essere letto in molti modi e non sempre in manera eccessivamente "Leccata".





Antimilitarista? Si,ma con garbo.

La satira delle strisce pare sia sempre presente,eppure appare palese in rari casi e quando succede è si feroce e spietata ma non è immediata.

Alla seconda lettura,ci fai caso col senno di poi.


La quantità di gag che vedono come protagonisti i soliti 3 soldati tedeschi e i loro superiori o alleati, hanno come principale antagonista l'astratto,l'impossibile o il ridicolo.

Spesso vittime,spesso carnefici degli altri come loro,i soldati tedeschi vivono queste avventure tra deserti,ghiacci e lande desolate. 




Come pretesto è l'ideale per liberare la creatività dell'autore che tende a buttarci dentro di tutto,dagli alieni,ai mostri canonici e non,ed ai nemici che si prendono gioco dei loro avversari con un mood da osteria,più che da campo di battaglia.


Qui il Bonvi giocava anche sulle miserie umane usando lo stile di vita militaristico come pretesto per esplorare la società di allora e che come oggi,vive di sotterfugi,furbizie,inganni e piccoli raggiri.

Tuttavia inchiavardare questa opera nel circolo ristretto della satira antimilitarista sarebbe come infilare il nome della rosa tra i romanzi di formazione.

Nonostante molti sostengano il contrario( cioè che bonvi era un antimilitarista convinto ecc.)in questo lavoro ci sono alcune cose che cozzano con questo modo di pensare.

Perchè,se volessimo cambiare le divise con dei completi da operai edili,l'opera non ne risentirebbe minimamente?

Come mai spesso molte molte gag che ci sono all'interno delle vignette,se lette da altre prospettive o con un occhio meno critico e pretenzioso,funzionano lo stesso?




Giocando sul classismo che in ambito militare è sicuramente più visibile,Bonvi ci rende consci di situazioni che viviamo o abbiamo vissuto tutti e per questo immedesimarsi nei personaggi è estremamente facile nonostante non ci siano tutte queste caratterizzazioni.





Come già detto poi la ferocia della satira si esprime spesso tra le pagine di questo fumetto. Scoppia all'improvviso solo dopo averlo letto un paio di volte e mentre ci ripensate,tra un ghigno e una risata,seduti magari sulla tazza del cesso.



In alcune di queste strisce infatti,oltre alle già citate meschinità sul lavoro,la stupidità della carne da cannone ci sono anche interessanti spunti di riflessione sulla solitudine,la morte e il senso di abbandono.




Tutti argomenti affrontati con piglio divertito dall'autore che non manca di inserire pungenti frecciatine in un discorso ben più ampio e a tratti persino serioso e che tuttavia riesce a stemparare anche grazie al suo tratto "cicciotto"e alla sua abilità di scrittura.

Bonvi ha toccato tutti i generi della narrativa o quasi ed in maniera sempre eclettica e versatile,senza mai rimanere invischiato nelle gabbie narrative che quel genere imponeva e sempre fermo sulla sua posizione: Far ridere il lettore e rendere piacevole le scorribande nel suo mondo.

Nonostante le sturmtruppen siano il suo cavallo di battaglia,lavoro che non ha mai lasciato in mano a nessun'altro, ha dato tanto i natali anche a personaggi come "Nick Carter"agente segreto americano e suo primo lavoro ad ampio respiro,oppure "storie dallo spazio profondo" di cui era anche protagonista.

Tornando poi alla striscia con gli episodi di "Apres la bombe" in Italia Cronache del dopobomba e con il suo personaggio più conosciuto anche se con una diversa ovvero "CATTIVIK"di cui è stato passato il testimone a Silver.

Spesso sottavalutato da molti novizi perchè "non mi piace come è disegnato"oppure perchè"non è un fumetto nelle mie corde" Sturmtruppen in realtà ha delle qualità ben nascoste e che vi faranno sicuramente spaccare dal ridere.





Recuperate questo fumetto e gli altri e leggeteli....non fate gli stronzi.

Un cinque:

Gioski 

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