Quella volta in cui strinsi una sciabola e questa disse ahia

Non credo nel destino...non ci voglio credere per diversi motivi.


Il primo fra questi è che non credo che il destino faccia parte della vita dell'uomo,che da animale che era è nato libero da vincoli,in quanto comandato principalmente dall'istinto.

Al contrario di quanti,nel corso degli anni,con film è serie TV ci hanno propinato il discorso del grande disegno che tocca tutti gli uomini,degli "osservatori" (mannaggia la Marvel)che comandano le nostre azioni e ci osservano ecc.

Tuttavia il destino è stato spesso il pretesto con cui si sono mossi molti uomini e popoli nel corso dei secoli e che li hanno portati a vette altissime o a distruttive disfatte.


Alcuni lo utilizzano anche come scusa per giustificare i propri fallimenti e non prendersene la responsabilità.

Un buon combustibile,un capro espiatorio discreto ma nulla di più.

Tuttavia quando il buon John L O'Sullivan nel 1874 espresse il proprio parere circa l'America e il suo bisogno di espandersi furono in molti a credere a queste parole e a generare una "la linea di pensiero" tutto americano che oggi conosciamo con il nome di Patriottismo.

A tutti i costi,con qualunque mezzo,e in ogni circostanza gli americani erano chiamati a combattere per difendere i propri territori,a conquistarne altri e tutto per il bene della libertà.

Tutto sto preambolo solo per introdurre un'altro fumetto?
Vi chiederete.
Cazzo è ovvio che si! mi conoscete.



Oggi vi espongo un prodotto della linea skybound,la casa editrice indipendente creata da quel mattacchione di Robert"the walking dead" Kirkman.

Con un ambientazione mai esplorata nel suo genere MANIFEST DESTINY si presenta al lettore con un incipit abbastanza semplice.


Louis e Clarke,esploratori e personaggi storici realmente esistiti hanno avuto il compito da sua maestà il re d'Inghilterra di mappare la frontiera occidentale americana e di redigere un diario che tenga traccia dei loro spostamenti.


Nulla di complicato o quasi, penserete ,eppure....




In segreto i due eroi saranno chiamati ad un impresa titanica e segretissima.
Mappare si l'America,ma anche indagare sugli strani avvenimenti che hanno portato alla perdita di uomini appartenenti alle squadre di esplorazione che li hanno preceduti, e di scoprire se i sopravvissuti abbiano ragione.


Con una miscela di invenzioni,marchingegni e trovate al limite,Manifest Destiny si colloca un gradino più in alto delle normali produzioni americane degli ultimi tempi e tuttavia non riesce (almeno attualmente) a prendere un con passo deciso per le vie meno battute dai comics americani.

Rivoluzionario si,ma con garbo.

Il viaggio è un pretesto per imbastire una trama sicuramente originale ma che a lungo andare,se non siete appassionati del genere "Travel and trouble" potrebbe stancarvi per poi riprendere la lettura più in là.



Nonostante i personaggi c'è la mettano tutta per entrare nelle vostre corde le dinamiche che li animano spesso vi appariranno ripetitive o scontate e dove l'eroe/i di turno non può fare a meno di mostrarsi tale anche se,vista l'ambientazione storica e le personalità controverse o quasi dei protagonisti,appariranno leccate e poco credibili.




Le parti drammatiche in particolare,nonostante le tematiche trattate alcune anche di attualità quali gli abusi sessuali,non riuscirà comunque a impressionarvi o emozionarvi più di tanto e anzi potreste addirittura prendere la cosa come una conseguenza inevitabile della situazione in cui versano i protagonisti.

Il lavoro svolto però è ben fatto,gli autori Chris Dingess e Mattews Roberts ci mettono una rara passione e ci/vi offrono un avventura ad ampio respiro con azione,mostri e situazioni pericolose che vengono affrontate con ingegno,decisione e un pizzico di sadismo.

Una menzione speciale vanno ai mostri che popolano queste lande dell'America selvaggia e che spadroneggiano all'interno delle vignette,hanno punti in comune con i mostri della cultura pop ma con una sostanziale differenza che non può lasciare indifferente anche i lettori dalle chiappe strette.




Come già detto il lavoro si piazza tranquillamente nella scala più alta in mezzo alla produzione Americana degli ultimi tempi e questo grazie anche alla politica della Skybound che lascia piena libertà d'espressione ai propri artisti e sceneggiatori.


Non limitati dalle tematiche e stimolati dalla vasta gamma di possibilità che hanno davanti si sbizzarriscono in idee e progetti fuori dal comune e di buona qualità.
non mi sorprenderei più di tanto se la Skybound si piazzasse in pochi anni in mezzo alla famosa (e ormai tristemente ripetitiva) santa trinità dei comics americani.




In Italia la serie è pubblicata dalla Saldapress in 2 varianti.
volumetti brossurati da €3,50/3,90 oppure il volumone sempre in brossura che raccoglie i primi 5 numeri della serie regolare di €14,90.

L'albetto nonostante non sia estremamente corposo è comunque molto più puntuale nelle uscite della sua gemella.

l'opera si fa sentire abbastanza bene in quanto è una lettura leggera e distensiva con cui passare minuti piacevoli e lasciarsi andare a qualche ghignata grazie a delle citazioni velate e alcune trovate discutibili per la sopravvivenza.

Una precisazione dovuta alle persone che leggono queste righe, mentre vi scrivo il sottoscritto ha letto il numero 7 quindi non è detto che non potrebbe migliorare con il tempo è anzi mostrarsi come una rivelazione.

Una buona lettura quindi e consigliata a chiunque non abbia una particolare affezione per gli eroi in calzamaglia e voglia provare qualcosa di insolito.

Attualmente la serie è ancora in uscita e




Un cinque:

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