In una tazza di cereali ci entra l'universo?
L’altra
sera,mentre mi lisciavo la barba dandomi toni da saggio,mi sono imbattuto in
quello che potrebbe essere definito come lo spettacolo più bello e coinvolgente
che un uomo possa desiderare di ammirare.
Miliardi di
stelle stavano brillando arrogantemente sopra la mia testa in uno sfarfallio di
pallide luci e delicati bagliori.
Non sò
perché stessi lisciandomi la barba dandomi toni da saggio in quel momento,visto
che non c’era nessuno a farmi notare quanto fossi saggio mentre mi lisciavo la
barba all’aperto.
Tuttavia
tutto apparve meno stronzo del solito quando la mia vista toccò il bagliore di
quella moltitudine,e se non fossi la persona che sono probabilmente mi sarebbe
scappata anche una lacrima.
Purtroppo
sono quel che sono e in quella vasta distesa di piccoli soli splendenti io ci
vidi dei Cereos….si….dei Cereos.
Ora,capisco
che potrei sembrarvi un insensibile testa di cazzo scrivendo queste righe,e
tuttavia preferisco essere giudicato un superficiale piuttosto che un ipocrita.
Ci vidi dei
Cereos….punto.
Per vostra
fortuna non tutti la pensano come me,o almeno non fanno questi strani
collegamenti che minano dalle fondamenta quello che potrebbe essere un bel discorso
di natura filosofica,o romantica o chessò.
Per vostra
fortuna esistono i sognatori,i creativi e gli artisti.
Quella
branca di soggetti che fra infinite opzioni a loro disposizione scelgono nella
vita di fare quello che molti di noi preferirebbero evitare caldamente.
Entrare nel
cuore delle persone.
Spesso ci
riescono ed altre volte falliscono.
Ogni tanto
però qualcuno ci riesce in maniera
maldestra e un po’ goffa,facendo tanto di quel rumore da svegliare persino i
musicisti al piano di sotto.
Che è tutta
la notte che suonano quel cazzo di Jazz e dai e dai e dai che quella tromba
gliela faresti mangiare o peggio.
Non sono un
critico,o meglio,non ho quel tipo di ambizioni. Sono uno qualunque che cerca di
esprimere ciò che pensa nel miglior modo possibile anche se,nel farlo,dovessi
finire inevitabilmente in culo a qualcuno.
Oggi voglio
parlare,in tema universo,di Adam Tempesta e della sua prima fatica.
ITERO
PERPETUO.
Da quello
che mi dicono il primo lavoro da regista di Adam è passato in
sordina,conosciuto un po’ da tutti per lo Street Artist torinese,Adam si
dimostra anche un valido scrittore
per immagini ed ha dimostrato che se hai un idea abbastanza valida e riesci
nella messa in opera forse qualcosa riesci pure a combinare.
E non è cosa
da tutti,credetemi.
Si dice sia
nato nel 92,si sa per certo che è un Fumettista in erba,oltre che writer e che con
la sua prima “performance” ha gettato le basi di quella che,si spera, sarà una
brillante carriera nel mondo del fumetto contemporaneo Italiano.
Itero
Perpetuo parla delle peripezie di un astronauta sperduto nello spazio,senza
meta,senza ricordi e senza alcun tipo di indizio che gli suggerisca chi sia,cosa
fare o come tornare a casa.
Dalla sua
solo un irritante papero Divino o quasi e un universo abbastanza ridicolo,affascinante,articolato
e contorto da perderci la testa solo a pensare di comprenderlo.
Avete presente l’abisso di Nietzsche?
Tipo quello ma disegnato meglio.
Tipo quello ma disegnato meglio.
Il nostro
astronauta prosegue il suo sballottato viaggio come una palla da flipper in
diverse direzioni e in situazioni al limite per un essere umano fino al suo
inevitabile epilogo.
Ora.
Il
fumetto,venduto da Eris edizioni,è un piccolo capolavoro senza pretese.
Materialmente
è un bellissimo prodotto con una sopracopertina in bicromia che rivela,una
volta sollevata,un florilegio di colori e toni cartoon dalle sfaccettate forme.
Da premiare sono
il coraggio e l’audacia dell’autore e della casa editrice di proporre una
simile opera in un periodo in cui il pubblico era ormai assuefatto a certe
soluzioni.
Anche se da tempo sembra essere sempre più ricettivo nei confronti
del nuovo,ma questi sono altri discorsi che riprenderemo in seguito.
Le Invenzioni grafiche di nemici e comprimari sono figlie della scuola artistica
di “Adventure Time” e quindi assurde e originalissime,se vi piacciono sto tipo
di cose allora siete a cavallo.
i personaggi non hanno
una vera e propria caratterizzazione psicologia e per un
lettore più sofisticato o avvezzo a certe finezze probabilmente la cosa potrebbe
dare fastidio ma già solo il contesto
basterebbe a giustificare una simile presa di posizione sulla cosa,lasciando
intendere che a dispetto dell’universo noi non siamo che una piccola
insignificante parte del tutto.
Il discorso è che potrebbe anche starci che per molti sembra più una scusa per giustificare
delle carenze narrative ma non è così e
sinceramente se anche lo fosse il ragazzo deve crescere ed è meglio che sappia
dove sbaglia e corregga il tiro in seguito.
Il colpo di scena finale in più coglie piacevolmente di
sorpresa in quanto veramente poco prevedibile e per questo un applauso è dovuto.
Vi affezionerete anche voi al piccolo e indifeso
protagonista alle prese con situazioni molto più grandi di lui e che non è in
grado di gestire a causa della sua situazione personale.
Come già
detto, Almeno per quanto mi è dato sapere, questa per Adam è stato un battesimo
del fuoco,e visto che nel panorama fumettistico Italiano di queste perle non se ne vedono molte, credo che
dovremmo almeno aspettare la riprova con un suo prossimo lavoro di
“maturazione”prima di poter parlare di autorialità all’interno del settore.
Pensando anche che:
visto che negli ultimi tempi si sono avvicendati
fumettisti improvvisati,che si dilettano a usare il media per spacciare (a buon
mercato ma anche no)aforismi da dare in pasto ai social, credo che tipi così
siano da preservare come si preservano i panda.
Si sono
estinti i panda?
No?
bene!
Se dovessi dargli un voto gli darei un 6 e mezzo ma con delle riserve.
Ma questo prima lavoro si colloca di diritto nella lista
delle cose da comprare se si vuole capire qualcosa del fumetto e in generale è
un buon vandemecum per tutti gli aspiranti Fumettisti che vogliono comprendere
come iniziare con il botto.
In
trepidante attesa di scoprire cosa ci riserverà in futuro questo piccolo
ribelle dalle idee un po’ diverse dal solito.
Vi saluto con un dubbio…..
Credete che mi dovrei tagliare i baffi?
Un cinque:
Giova.
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